Arriva dall’Africa subsahariana, per trascorrere la sua “stagione dell’amore” alle nostre latitudini. In prossimità degli apiari quest’anno ne abbiamo contati una ventina. Bellissimi uccelli dai colori sgargianti, emettono un verso inconfondibile che però fa rabbrividire gli apicoltori.
Il nome specifico è apiaster. Il gruccione, infatti si nutre di api, vespe e bombi che cattura in volo con grande abilità, colpendo ripetutamente l’insetto su una superficie dura per eliminare il pungiglione.
Ora, partendo dal presupposto e dalla convinzione che tutti quanti dobbiamo campare, speriamo soltanto che oltre ad essere bello, questo uccello sia anche intelligente e comprensivo. E da qui il suggerimento nasce spontaneo: “Caro gruccione, perchè non ti concentri su prede più grandi tipo falene o calabroni e lasci stare le nostre api? In questo modo limiti le azioni di caccia e sprechi meno energie! Minimo sforzo, massima resa…Pensaci!”